Archivio per la categoria ‘pellicce’

Una ipocrisia spaventosa quella vantata dalla cultura indiana secondo la quale le mucche in quel paese sarebbero trattate con rispetto ed empatia.

In realtà questi animali dopo essere stati sfruttati brutalmente per trainare pesanti carichi nelle strade urbane ed extraurbane in alcuni casi, dopo aver subito abusi inenarrabili connotati dalla prigionia nelle fattorie del latte in altri casi, vengono forzate in lunghe marce della morte verso gli impianti dediti allo spellamento per la produzione di cuoio e pellami destinati al mercato occidentale.

Immagine

Ogni anno milioni di questi individui vengono costretti a compiere dei terrificanti viaggi verso i mattatoi durante i quali non verrà offerta loro neanche una goccia d’acqua per renderli completamente disidratati e pronti al trattamento da parte degli addetti impiegati dall’industria della pelle e del cuoio.

A molti di questi animali vengono fratturate le code nel corso dei maltrattamenti e viene loro strofinato peperoncino o tabacco negli occhi per fali muovere più speditamente.

Alcuni di loro periranno durante questi viaggi a causa della fame, degli abusi, delle ferite e dell’esaustione a cui sono sottoposti.
Le immagini in questo video non rappresentano casi isolati ma i normali standard di trattamento delle mucche in India

Al loro arrivo presso gli impianti di lavorazione questi animali vengono letteralmente gettati sui pavimenti resi scivolosi dal sangue, i loro arti legati insieme ( come nelle foto ), i loro colli girati all’indietro ad impossibili angoli e la loro gola recisa con dei coltelloni.

Tutto questo avviene per ognuno di questi individui di fronte agli sguardi degli altri animali, i quali radi e corti peli del manto si drizzano per l’orrore, i muscoli si tendono e spasimano nella terribile anticipazione.

Immagine

I “prodotti” così ottenuti verranno esportati dopo una breve ulteriore lavorazione con prodotto chimici tossici di vario tipo verso i paesi europei e gli altri “partners commerciali” asiatici.

Qua da noi la stragrande maggioranza dei consumatori non ha la minima idea di ciò che sostiene  coi suoi acquisti ogni volta che vengono selezionati capi in pelle, scarpe, cinture e borse.

Per ridurre la domanda di simili oggetti, diffusi su scala globale in tutto il mondo, l’unico modo è quello di BOICOTTARE qualsiasi prodotto derivato dallo spellamento delle mucche, scegliendo alternative a questi in gomma, canapa o tela.

VERO CUOIO SIGNIFICA REALE CRUDELTA’ E SOFFERENZE SENZA FINE PER QUESTI ANIMALI.
ADOTTIAMO SCELTE DI VITA VOTATE ALLA CONSIDERAZIONE E ALLA COMPASSIONE PER GLI ALTRI ANIMALI, INDIVIDUI IL CUI LAMENTO SI SPENDE INASCOLTATO OGNI GIORNO, POPOLAZIONI NON UMANE CHE DOVREBBERO GODERE, COME NOI, DELLA POSSIBILITA’ DI VIVERE LE LORO ESISTENZE SENZA DOVER SUBIRE LA MISERIA CHE INVECE LA NOSTRA SOCIETA’ CONSUMISTICA, LE NOSTRE AZIONI DISCRIMINATORIE RISERVA LORO.

Immagine

Il mito della vacche indiane in libertà : ai margini dei centri abitati, tra la spazzatura e i detriti, costrette a “nutrirsi” di cartone e di altri materiali plastici abbandonati in strada per sopravvivere. Queste le condizioni di vita di questi animali in India.

Per ulteriori informazioni e altre immagini visitare il sito della Peta ( US )  http://www.peta.org/issues/animals-used-for-clothing/leather-industry/global-leather-trade/

 

Video clip relativa a questo evento https://associazionedideeonlus.wordpress.com/2013/10/30/mai-piu-pellicce-demo-grosseto/ che si è svolta a Grosseto il 29 novembre 2013 in adesione alla Campagna internazionale Worldwide Fur Free Friday (WFFF) http://www.antifurcoalition.org/ alcune foto dell’iniziativa : http://www.flickr.com/photos/associazione_didee/sets/72157638211460046/ il video di un’altra componente della stessa iniziativa qui : http://www.youtube.com/watch?v=RuGoxG0XUO0&feature=share

Immagine

In questo momento un maschio di Visone stà correndo avanti e indietro in uno stretto, lurido spazio delimitato da sbarre. Questo animale, che in natura avrebbe vissuto una vita solitaria nella propria tana non può sfuggire allo sguardo e ai rumori di altri prigionieri che, come lui, si trovano confinati in lunghe file di gabbie, una delle centinaia che costituiscono gli allevamenti di Visoni, una ventina, tutti in nord  Italia http://www.nemesianimale.net/sfruttamento-animale/indumenti/pellicce/allevamenti-in-italia/

Dopo lunghi mesi di internamento che impedisce ogni comportamento naturale, questa spaventata creatura, piange e si dispera mentre viene presa e scaraventata all’interno di un contenitore pieno di suoi compagni morti o in agonia http://www.corriere.it/animali/13_febbraio_13/visoni-pellicce-allevamenti_ae50c9f8-75d0-11e2-a850-942bec559402.shtml

Presto i venefici fumi utilizzati dagli allevatori per uccidere, tramite asfissia, gli animali, verranno irrorati all’interno del contenitore che li accoglie in questa ultima orrenda fase delle loro misere esistenze. Le loro pelli, una volta scuoiati, verranno vendute per diventare un capo di vestiario alla moda e indossate da persone senza cuore.

Ogni anno in Italia, migliaia di Visoni subiscono questa sorte per soddisfare le esigenze di profitto di imprenditori senza scrupoli che obbediscono alle loro basse pulsioni e ad una domanda, seppure in flessione, da parte dell’industria dell’abbigliamento http://www.trentagiorni.it/files/1269417412-08-30giorni-ago08%20-%20130%20137.pdf

Tutto questo accade mentre in certi paesi europei maggiormente evoluti, l’Olanda ad esempio, si stanno realizzando dei progressivi cambiamenti nella legislazione vigente per bandire in via definitiva questo tipo di “attività economica”. In Italia come in Europa purtroppo operano delle potenti lobby le quali in stretta sinergia con determinati gruppi di potere politico, locali e nazionali, stanno cercando di scongiurare, non solo la discussione della questione dei diritti di questi animali indifesi, ma si organizzano sul territorio per scoraggiare, anche attraverso l’utilizzo di metodi violenti e intimidatori, le attività di gruppi di attivisti che cercano di documentare la sofferenza infinita dei visoni rinchiusi nei lager http://richiamo-della-foresta.blogautore.repubblica.it/2013/08/17/la-furia-degli-allevatori-di-visoni-attivisti-inseguiti-e-aggrediti/

In Inghilterra, in Austria ed in altri paesi europei tutti gli allevamenti di Visoni sono stati chiusi nonostante gli sforzi degli imprenditori che operavano nel settore di presentare all’opinione pubblica una realtà falsa in cui gli animali reclusi in realtà vivevano in accordo con degli standard di benessere minimo.

Noi crediamo che per motivi etici NESSUN essere vivente senziente possa venire privato della propria libertà e trasformato in merce,  venduto.

Crediamo che il vile atto di sottrarre qualsiasi individuo libero che solca questa terra alle proprie prerogative soltanto perché l’uomo si ritiene al di sopra della Natura sia SEMPRE da condannare e da combattere.

Crediamo nella liberazione animale e in quella umana dal dominio del più forte.

Immagine

Se desideri contribuire alla lotta contro lo sfruttamento e l’uccisione di Animali negli allevamenti, unisciti ai gruppi che, come il nostro, operano sul territorio per divulgare informazioni sulla loro condizione.

Sostieni i gruppi che attivamente operano per la liberazione degli animali dagli allevamenti, da TUTTI gli allevamenti, adotta la filosofia di vita Vegan http://www.vegan3000.info/ e comincia da subito a boicottare le industrie che profittano sulla miseria e sulla sofferenza di miliardi di animali nel mondo.

La tua rinnovata consapevolezza e le tue conseguenti scelte , faranno la differenza per loro.

PELLICCIA è MORTE / SIT IN a GROSSETO

What if you were killed for your coat ? Campagna di Peta ( People for Ethical treatment for Animals ) http://www.peta.org/ Contro l’uccisione degli animali da parte dell’industria della pelliccia.
Come ti sentiresti tu ?
SABATO 6 APRILE a GROSSETO, in supporto alla Campagna di http://www.visoniliberi.org/ Associazione D’idee onlus organizza un SIT IN di protesta in Piazza del Duomo a partire dalle ore 18,30.
Lo stesso giorno nelle località di Antignate e di Misano di Gera D’Adda ( Bergamo ) si terranno manifestazioni CONTRO l’apertura di due nuovi allevamenti di Visoni ad opera di famiglie di imprenditori locali i quali, dopo un declino durato alcuni anni, intendono rilanciare questa sanguinosa attività in risposta alla crisi endemica cui sono sottoposti i loro colleghi che profittano dall’allevamento di animali da reddito per la produzione di cibo.

Nonostante la chiusura di molti lager per animali da pelliccia in Nord Italia degli anni passati il signor Boccù crede esista un ampio margine di realizzo nella continuazione di questa vile pratica http://news.centrodiascolto.it/video/tg1/2012-02-27/ambiente-e-salute/rapporto-su-un-allevamento-di-visoni-lombardia
Negli allevamenti di Visoni si ” uccide a norma di legge” sostengono gli allevatori e questo basta loro a darsi pace d’animo anche a fronte di tanta crudeltà.

Noi diciamo che “la pelliccia è il frutto di morte e sofferenza e gli allevamenti di visoni devono essere aboliti, al più presto” http://www.nemesianimale.net/morire-per-una-pelliccia/

Occorrono dagli 11 ai 14 animali per produrre 1 Kg di pelliccia e fino a 80 esemplari per un singolo capo intero.
Gli interessi fondamentali di 200.000 di questi animali, tanti sono uccisi soltanto in Italia ogni anno, vengono negati costringendoli a riprodursi e a vivere in gabbie larghe 36 cm, profonde 70 cm e alte 45 cm. per tutta la loro miserabile, monotona esistenza, così da produrre un bene prettamente voluttuario e inutile che andrà ad ornare qualche orribile persona.
Nel mondo sono 70 milioni gli animali ammazzati ogni anno per questa assurda moda.

906538_493010257413849_1125711680_o 383118_493006994080842_1356238371_n 555773_493006824080859_1681028953_n 882604_493009137413961_1863788467_o 892539_493008957413979_595089778_o 903728_493006717414203_242076415_o 904638_493006590747549_1274816610_o 904719_493008694080672_218690822_o

fur-poster FOR SAT 6 APRIL 2013

QUESTURA GR

MERCOLEDI 12 12 2012  LA QUESTURA DI GROSSETO HA NOTIFICATO A DUE DI NOI,  UNA DENUNCIA RELATIVA ALLA PRESUNTA “RIUNIONE IN LUOGO PUBBLICO” CHE AVREMMO ORGANIZZATO SENZA LE NECESSARIE AUTORIZZAZIONI LO SCORSO 24 NOVEMBRE  SU CORSO CARDUCCI

LA DIGOS APPOGGIA LE  ACCUSE CONTRO DI NOI SUL SEGUENTE ARTICOLO DI LEGGE:

18. (art. 17 T.U. 1926). – I promotori di una riunione in luogo pubblico o aperto al pubblico devono darne avviso, almeno tre giorni prima, al Questore.È considerata pubblica anche una riunione, che, sebbene indetta in forma privata, tuttavia per il luogo in cui sarà tenuta, o per il numero delle persone che dovranno intervenirvi, o per lo scopo o l’oggetto di essa, ha carattere di riunione non privata (nota 35).I contravventori sono puniti con l’arresto fino a sei mesi e con l’ammenda da euro 103 a euro 413.Con le stesse pene sono puniti coloro che nelle riunioni predette prendono la parola (nota 37).Il Questore, nel caso di omesso avviso ovvero per ragioni di ordine pubblico, di moralità o di sanità pubblica, può impedire che la riunione abbia luogo e può, per le stesse ragioni, prescrivere modalità di tempo e di luogo alla riunione.I contravventori al divieto o alle prescrizioni dell’autorità sono puniti con l’arresto fino a un anno e con l’ammenda da euro 206 a euro 413. Con le stesse pene sono puniti coloro che nelle predette riunioni prendono la parola.

QUESTO L’INTERO VIDEO DEL GRAVE  “REATO” CONTESTATOCI:

http://youtu.be/b-v3jlGWO3s

COME SI VEDE DALLA CLIP, SI E’ TRATTATO DI UNA PASSEGGIATA TRA AMICI, NON ABBIAMO DETTO UNA PAROLA AGLI ALTRI FREQUENTATORI DELLE STRADE DEL CENTRO E LA NATURA SPONTANEA DELLA COSA NON E’ CERTO ISCRIVIBILE AD UNA VOLONTA’ DI INFRANGERE ALCUNA LEGGE.

LA VERITA’ E’ CHE IN QUESTA CITTA’ AZZARDARSI A FARE QUALSIASI INIZIATIVA TESA AD ESPRIMERE IDEE E CONTENUTI NON CONVENZIONALI E’ DIVENTATO UN RISCHIO PER L’INCOLUMITA’ E PER LE LIBERTA’ INDIVIDUALI DI COLORO CHE SI CIMENTANO IN QUESTE ATTIVITA’ .  LO SANNO BENE I VOLONTARI DELLA NOSTRA  ONLUS I QUALI, A PARTIRE DALL’AGGRESSIONE AD OPERA DEI CIRCENSI AVVENUTA DAVANTI ALL’ATTENDAMENTO AMEDEO ORFEI NEL SETTEMBRE 2011 http://youtu.be/vJUV8xM4-6M HANNO DOVUTO SUBIRE, OLTRE CHE LE BOTTE, ANCHE LE QUERELE, LE CONVOCAZIONI IN QUESTURA ED  ALTRE AZIONI INIBITORIE I LORO DIRITTI CIVILI.

CI CHIEDIAMO PER QUANTO TEMPO ANCORA GLI ATTIVISTI DI QUESTA ASSOCIAZIONE DOVRANNO CONTINUARE A VENIRE PRESI DI MIRA DALLE AUTORITA’ DI POLIZIA DI GROSSETO E DAI PICCHIATORI AI QUALI , QUESTA AMMINISTRAZIONE COMUNALE CONCEDE SENZA REMORE AGIBILITA’ E SPAZI, PRIMA CHE QUALCUNO “AI PIANI PIU’ ALTI” , MAGARI QUELLI CHE PERIODICAMENTE SI RIEMPIONO TANTO LA BOCCA DEI “VALORI DEMOCRATICI ACQUISITI”  DALLA NOSTRA COMUNITA’ E CHE CARATTERIZZEREBBERO LA CONVIVENZA CIVILE CHE VI SI SVOLGE, SE NE ACCORGANO.

FORSE QUANDO QUESTI ASSI IN GIACCA E CRAVATTA LO FARANNO SARA’ TROPPO TARDI PERCHE’ SE LI RITROVERANNO A BUSSARE LORO ALLA PORTA PER VENIRE ACCUSATI CHISSA’ DI QUALI “EFFERATI CRIMINI”.

VERGOGNA GROSSETO, LA CITTA’ DEGLI ZOMBI VIVENTI CHE APPLAUDONO ALLA COSTRUZIONE DELL’ENNESIMO CENTRO COMMERCIALE, GROSSETO LA CITTA’ DELLE MILLE SERVITU’ SENZA SENSO, GROSSETO LA CITTA’ GOVERNATA DA AUTORITA’ PRURIGINOSE IN ASSETTO PERMANENTE ANTI-TUTTO CIO’ CHE NON SIA OMOLOGATO, NOIOSO, DISTRUTTIVO.

PER LO SVILUPPO DI UN PENSIERO CRITICO, PER L’ANTISPECISMO.

Da Il Tirreno di oggi SABATO 15 DICEMBRE 2012, gli strascichi di questa vicenda si tingono di ridicolo, i nostri nonni conoscevano la legge applicata contro i pericolosi animalisti dalla zelante mano della Digos per criminalizzarli. 81 anni fa  “riunirsi” per strada senza avere chiesto l’autorizzazione alla Questura era considerato reato.

A Grosseto, nel 2012, ci si arrampica sugli specchi pur di potere ancora utilizzare questa leggina ammazza-diritti per gastigare chi osa esprimere le proprie idee. I media locali non sembrano obiettare con particolare vigore alla cosa e ce la raccontano tanto per farne del folclore, bisogna pur contrastare le attività criminali di tali sobillatori con ogni metodo a disposizione!

NUDI IN CENTRO ECCUn bell’articolo sulle leggi che precedono la Costituzione, spesso in contrasto con i suoi dettami e che continuano a modulare le azioni di polizia nelle strade e nelle piazze ancora oggi, dall’archivio del quotidiano La Repubblica http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/07/29/quelle-leggi-fasciste-sono-da-abolire.html

___________________________________________________________

CRONISTORIA:

Giovedì 24 Gennaio 2013  le due persone indagate della nostra Associazione hanno ricevuto una nuova  notifica, questa volta attraverso il loro avvocato difensore,  da parte della Procura di Grosseto che li informa che verranno processati per il reato di  “riunione non autorizzata“.

Come ci aspettavamo  secondo l’accusa, i due avrebbero promosso attivamente l’iniziativa  della passeggiata in centro, una accusa farraginosa che  basail proprio fondamento, aggirando amministativamente  la Costituzione Italiana, su un regio decreto del 1931, varato PRIMA della Costituzione stessa, la quale, con l’articolo 17 sancisce invece la liberta di esprimere pubblicamente idee quando questo non avviene in maniera armata o violenta.
Il giudice quindi ritiene che davvero si sia consumato un crimine sanzionabile penalmente la sera del 24 Novembre a Grosseto.

I signori della questura hanno “concluso le indagini”, pensate, coi fatti di cronaca recenti in città ( rapine a mano armata e furti sistematici nelle abitazioni praticamente all’ordine del giorno) i responsabili dell’ordine pubblico locali impiegano risorse ( pagate da tutti ) per “investigare” e trascinare in tribunale due attivisti non violenti.

Roba da teatrino davvero, ci verrebbe da sorridere se non fosse che qui ci vogliono criminalizzare davvero.

ImageImageImageImageImageImageImageImageImage

ImageImageImageImageImageImageImageImageImageImage

PASSEGGIATA PER IL CORSO CITTADINO PER DARE RISALTO ALLA SOFFERENZA DEGLI ANIMALI IMPRIGIONATI, SCUOIATI, UCCISI DALL’INDUSTRIA DELL’ABBIGLIAMENTO LA QUALE, PROMUOVE IN MANIERA VERGOGNOSA TALI PRATICHE INSERENDO PARTI DI PELO O DI PELLICCIA IN GIACCHE, GIUBBOTTI, CAPPOTTI, GUANTI, SCARPE, CAPPELLI, BORSE.

CHIEDIAMO A TUTTE LE PERSONE CHE HANNO UN CUORE DI FERMARSI E DI CONSIDERARE LA PROVENIENZA DI QUESTI INSERTI PRIMA DELL’ACQUISTO, DI INFORMARSI SULLA CRUDELTA’ INSITA NELLA PRODUZIONE DEGLI INSERTI, DI FARSI UNA IDEA PROPRIA E DI NON CEDERE ALLA PRESSIONE DELLA MODA E DELLA MASSIFICAZIONE.

NON INDOSSARE, NON REGALARE, NON COMPRARE PELLICCE.

CHIEDIAMO IL BOICOTTAGGIO TOTALE DI TUTTI I NEGOZI, DI TUTTE LE MARCHE, DI TUTTI GLI STILISTI CHE SI OSTINANO A UTILIZZARE E A VENDERE INDUMENTI IN DI QUESTO TIPO.

LIBERAZIONE ANIMALE PER LA NOSTRA LIBERAZIONE DAL LORO DOMINIO, DALLA LORO VIOLENZA, DALL’IDEA CHE IL FORTE POSSA SCHIACCIARE L’INERME.

Qui è disponibile il video dell’intera iniziativa:

http://youtu.be/b-v3jlGWO3s

__________________________________________________________

Come scritto in altra parte di questo Blog https://associazionedideeonlus.wordpress.com/2012/12/12/grosseto-ma-quale-democrazia/ due di noi, accusati dalla Digos di essere i “promotori” di una “riunione non autorizzata” che a loro dire si sarebbe concretizzata con l’organizzazione del  “flash mob” a cui si riferiscono le foto di questo post, verranno processati per tale “reato”,  il procuratore della repubblica Alessandro Leopizzi ci ha trasmesso l’avviso di conclusione delle “indagini” preliminari  copia del quale pubblichiamo qui sotto per rendere pubblica la situazione

testo denuncia 24 11 12 passeggiata pag1-con dati erasedtesto denuncia 24 nov 12 passeggiata pag2 con dati erased CUTCome si può leggere dal testo del verbale si è criminalizzata, assegnandole dei tratti che chiaramente non la hanno connotata, una passeggiata tra persone affini i quali per loro individuale, autonoma volontà hanno improvvisato una iniziativa pacifica e  silenziosa.

Per trascinarci in tribunale  sono stati utilizzati gli articoli 110 del codice penale ( concorso in reato ) e  18 n.773 del regio decreto, quest’ultima una legge liberticida del 1931 emanata durante il regime fascista.

Altri commenti alla cosa sono del tutto superflui.