IMG01335-20141031-1515In un articolo  del Maggio scorso apparso su di un quotidiano locale  si scriveva che “l’impianto in costruzione vicino alla frazione di Braccagni ( GR ) – a lavori ultimati  – costerà 2 milioni e 800mila euro, con il 40% della spesa coperto dal finanziamento a fondo perduto proveniente dal Piano di Sluppo Rurale” https://associazionedideeonlus.wordpress.com/2014/09/10/nuovo-mattatoio-a-grosseto-obiettivo-allevare-missione-uccidere/ ( cioè dalle tasse che paghiamo agli enti governativi).

In una parte di quell’articolo si scriveva anche che la società costruttrice dell’impianto di macellazione, la MaMar, avrebbe perduto titolo all’erogazione del contributo sopra citato se non fosse riuscita a divenire operativa entro il mese di Ottobre 2014.

Eccoci a Novembre e da una breve visita presso la locazione, all’interno dell’area industriale disastrata e semidesertica del Madonnino ( Braccagni ) , possiamo affermare che l’obiettivo NON è centrato, le foto che corredano la presente nota lo attestano con chiarezza.

Come si vede dalle foto infatti  le parti prefabbricate, le centraline della corrente e parte delle recinzioni esterne sono praticamente ultimate, ma tutto  intorno all’impianto è un cantiere, il piazzale è inesistente, il perimetro dell’intera area non è ancora delimitato e mezzi pesanti e operai sono ancora all’opera tutto intorno al lager.

Verrebbero quindi da pensare due cose:

1 – evviva, nessun soldo pubblico verrà regalato al signor Christian Heinzmann , presidente del consorzio che avrà in gestione l’intero progetto di morte del mattatoio;

2 – il giornalista de La Nazione si era sbagliato, non c’e’ alcun vincolo temporale alla fruizione da parte dei macellai del succulento premio  di 1 milione e 680mila euro a fondo perduto , denaro sottratto dagli enti erogatori – diciamo noi – ad un tipo di sviluppo non violento, eco sostenibile e davvero riqualificante l’economia di questo territorio.

IMG01332-20141031-1514Volete vedere che si tratta dell’ennesima barzelletta all’italiana in cui questi valenti imprenditori si prendono i soldi comunque anche se non rispettano i termini contrattuali con chi ha promesso di regalarglieli?

Così Grosseto avrà “finalmente” ( come scrive lo stesso giornalista de La Nazione nell’articolo ) e comunque il suo nuovo mattatoio, la conseguente gloria ed il primato di città al passo coi tempi.

Nessuno sembra curarsene, basta la promessa di creare almeno quindici nuovi posti di lavoro per azzerare i gravi costi morali di un simile progetto, i costi relativi alla  reiterazione di pratiche di cieco, bieco dominio da parte di homo sapiens, dei suoi sistemi economici accettati, dei valori sociali e politici prominenti, della sua presunta etica pubblica e delle scelte produttive applicate, con calcolata ferocia, sulle “specie inferiori”, animali diversi da noi ma come noi dotati della capacità di gioire e di soffrire, di un cuore che pulsa e di un istinto alla sopravvivenza, singolarità deprivate della loro soggettività, nati solo per soffrire e per far guadagnare soldi ai signori e ai soci coinvolti nell’impresa che qui torniamo a citare :

Cooperativa Vallebruna (di cui attualmente Heinzmann è anche presidente); la ConsMaremma di Tarquinia; il Consorzio agrario della provincia di Grosseto; il Salumificio Sandri; le tre associazioni di categoria Coldiretti, Cia e Confagricoltura; Allevamenti di Maremma; l’Associazione produttori zootecnici; l’Atpz, e tale Alessandro Guelfi, come persona fisica.

benvenuti in maremma ADIInutile dire che se esistessero persone, associazioni di profilo nazionale rappresentate localmente o agenzie con le competenze tecniche atte a  svolgere una verifica sull’intera cosa, in particolare sul fatto che i tempi di inizio attività del mattatoio NON sono stati rispettati dai soci beneficiari della bonanza economica in oggetto, ebbene sarebbe davvero favoloso che lo facessero, che si muovessero, che dassero un segnale a chi, come noi, non vogliono nessun ulteriore apparato di oppressione e di sterminio in Maremma.

Da parte nostra, continueremo a monitorare la situazione e al momento opportuno ci organizzeremo  per dare impeto alla protesta contro tutte le fasi cerimoniali e operative  del lager per far sentire la nostra voce di dissenzo che è quella delle vittime, degli animali umiliati, torturati e offesi da una cultura antropocentrica votata alla morte e alla distruzione che copre come una cappa tutto e tutti, che ci scherma dai loro lamenti disperati.

commenti
  1. E il degrado morale dove lo mettiamo? Più degradante della costruzione di un luogo votato alla morte davvero non si può http://seitoscana.it/rassegna-stampa/17122014-madonnino-pieno-degrado

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  2. […] provincia di Grosseto stà per divenire operativo un moderno impianto di sterminio di massa capace di sopprimere e smembrare i corpi di almeno 12000 animali all’anno. Finanziato dallo […]

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