A scuola di Violenza coi Cacciatori

Disdicevole mix di  leggerezza e faziosità, quello messa in atto dai dirigenti scolastici delle scuole elementari di Gavorrano e di Giuncarico (GR), i quali hanno aperto le porte degli istituti  ai cacciatori e permesso loro di  impartire agli alunni, un “messaggio di sensibilizzazione verso la Natura e di tutela per l’ambiente” http://www.ilgiunco.net/2013/03/08/alla-scoperta-di-boschi-e-fauna-bambini-e-cacciatori-insieme-per-un-giorno-con-larcicaccia/ Sembra una presa in giro ma c’e anche chi difende questa scelta scellerata http://www.ilgiunco.net/2013/03/14/arci-caccia-a-scuola-comunisti-italiani-rispetto-per-le-idee-degli-altri-e-solidarieta-alla-preside/ la stessa testata che ha dato notizia di simile operazione disabilita poi i commenti dei lettori a questo articolo/comunicato dell’Arci evidentemente per risparmiare agli autori una fiumana di critiche http://www.ilgiunco.net/2013/03/14/larci-caccia-risponde-alla-lav-nessuna-violenza-nelliniziativa-e-parte-lappello-per-la-solidarieta-dai-cittadini/ tanto per essere chiari da che parte essi siano schierati.
A noi tocca ribadire, nelle modalità e con i mezzi di cui disponiamo , che l’attività venatoria è distruzione violenta delle biodiversità ed è in antitesi con qualunque idea si abbia in relazione all’esercizio di principi quali il RISPETTO e la GIUSTIZIA. Non è possibile parlare di Rispetto di fronte a qualcuno che imbraccia un fucile e spara a sangue freddo su di una creatura di un altra specie solo per divertirsi. Non è possibile parlare di Giustizia a fronte di bande armate di cacciatori che imperversano sul territorio terrorizzando gli altri e seminando plastica, piombo e sangue sulla loro scia. Evidentemente invece per i presidi delle scuole elementari dell’Istituto comprensivo “Pascoli” di Gavorrano-Scarlino questo tipo di attività rientra nella norma e dignitosamente si può iscriverla nel curriculum didattico di quegli istituti.
A niente valgono i dati relativi alle vittime umane della caccia http://www.vittimedellacaccia.org/ se proprio vogliamo arroccarci a tutti i costi dietro ad una ideologia specista basata sulla presunzione che noi esseri umani, in quanto cognitivamente più avanzati, possiamo fare a tutte le altre specie animali tutto quanto non votrremmo venisse fatto a noi e ai nostri figli.
Quello che troviamo maggiormente avvilente in tutta questa vicenda è che i Media locali continuano a prestarsi alla propaganda dei cacciatori, a diffondere le loro sanguinolenti gesta quasi con toni epici, noi diremmo decisamente ebeti, da Il Tirreno, coi loro patetici concorsini in cronaca locale su chi è l’assassino dell’anno http://www.federcacciatoscana.it/archivio-completo-delle-notizie/597-grazie-tirreno.html, a il Giunco “quotidiano on line della Maremma” uno dei promulgatori di questo progetto nelle scuole, senza rendersi conto del danno culturale e antropologico che le loro scelte editoriali di campo contribuiscono a realizzare nell’immaginario popolare locale e, in particolare, sulla capacità dei soggetti più giovani di riuscire a svincolarsi, un giorno, dal pensiero oscurantista e isolazionista che il mantenimento di tradizioni mortifere e retrograde quali la Caccia tendono a consolidare intorno aloro. Il tutto in uno scenario in cui i cacciatori sono sempre meno tollerati e in esigua minoranza http://www.lanazione.it/empoli/cronaca/2012/08/08/755540-centinaia_doppiette_fodero.shtml
Coloro i quali desiderano che la crudele e macabra pratica della Caccia scompaia dalla faccia del territorio, così da ristabilire una possibilità di contatto e un equilibrio con esso, finalmente liberi, come lo sarebbero gli animali che vi dimorano, dal sentirsi sotto una permanente minaccia di morte o menomazione grave ad opera di qualche lunatico in tuta mimetica, non possono che esprimere rammarico e sconcerto alla situazione di Gavorrano-Giuncarico, ma al tempo stesso, continuare ad attivarsi per la divulgazione di nozioni di Amore, di Compassione e di Responsabilità per i più deboli, i bambini e gli Animali non umani, perchè sono i primi a farne le spese dovendo subire un modello educativo fondato su dei principi sbagliati, perchè sono i secondi, gli Animali, ad essere investiti da questo immenso carico di sofferenza e di paura.

QUI DI SEGUITO IL COMUNICATO DI QUESTA ASSOCIAZIONE PUBBLICATO DA IL GIUNCO IL 15 MARZO 2013:

http://www.ilgiunco.net/2013/03/15/associazione-didee-chi-imbraccia-unarma-non-puo-insegnare-ai-bambini/

In merito all’attività svolta da Arci Caccia nelle scuole di Gavorrano ci sentiamo in dovere di dire che chi imbraccia un’arma e si diverte a uccidere animali non umani, non può di certo insegnare ai bambini il rispetto verso gli animali stessi.

Comunisti Italiani non possono assolutamente parlare di civiltà, lezioni civiche e discorsi simili, difendendo i cacciatori che, grazie a una legge voluta da Mussolini nel Ventennio, possono entrare armati, spesso con arroganza e prepotenza, nelle terre di agricoltori e iniziare a sparare a tutto ciò che si muove.

La Caccia non ha niente a che fare col Comunismo, la Caccia era la pratica della nobiltà che tanto hanno odiato i comunisti negli anni passati.

La scuola dovrebbe insegnare gli aspetti della vita con razionalità e imparzialità. Una associazione venatoria non insegna il rispetto degli animali ma insegna che uccidere un animale è lecito. La mente sgombera di un bambino, libera da condizionamenti, non concepirebbe mai una cosa del genere.

L’intento di Arci-caccia è proprio quello di immettere nelle loro menti sgombere e pacifiche, la concezione che uccidere un animale non umano indifeso è cosa giusta.

Il Bene e il Male fanno parte di questo mondo e non abbiamo il compito di giudicare noi, ma abbiamo di certo il dovere di ostacolare coloro che si appropriano del diritto di condizionare le menti ancora libere dei bambini.

Pertanto invitiamo le autorità competenti a interrompere qualunque forma di collaborazione con il mondo venatorio e le loro associazioni.

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ANCHE “FARE GROSSETO” CRITICA DURAMENTE L’INIZIATIVA ELABORATA DAI CACCIATORI E DALLA PRESIDE DELLE SCUOLE:

http://www.ilgiunco.net/2013/03/16/fare-grosseto-ai-bambini-va-insegnato-il-rispetto-per-la-vita-di-ogni-essere-vivente/

ECCO IL TESTO :

«Ai bambini si deve insegnare il rispetto per l’ambiente e per la vita di qualsiasi essere vivente». Anche Fare Grosseto entra nella polemica del progetto formativo della scuola di Gavorrano Scarlino. «Si legge sulla stampa locale che l’Arcicaccia organizza un progetto di Educazione Ambientale nelle scuole primarie, elaborato dai cacciatori, con la partecipazione di centinaia di bambini».

«Non comprendiamo come può un cacciatore rispettare l’ambiente e avere amore per gli animali da trasmettere ai bambini – prosegue Fare Grosseto -, se imbraccia un fucile seminando morte per divertimento. Per non parlare poi dell’inquinamento provocato dai residui di piombo che vengono a contatto con i terreni generalmente coltivati. Fare Grosseto vorrebbe ricordare a chi è preposto all’educazione dei bambini, che ci sono specialisti dell’ambiente che possono fare progetti di Educazione Ambientale che non sono certo i cacciatori».

ECCO UN COMMENTO CHE NOI CONDIVIDIAMO ALLA NOTA DI “FARE GROSSETO” il quale, censura permettendo, dovrebbe apparire anche sulle pagine de Il Giunco :

Condividiamo in pieno i contenuti di questa nota e ci chiediamo: dov’e’ la Garante per i Minori della Toscana, signora Grazia Sestini la quale soltanto due settimane fa invocava i codici da lei custoditi per far oscurare un manifesto antispecista affisso a Grosseto da una Onlus locale, ritenuto improprio in quanto raffigurava un bambolotto di plastica in un contenitore di styrophom e incellofanato come se si trattasse di cibo http://www.lanazione.it/toscana/cronaca/2013/03/05/854567-la-lettera-di-campagne-per-gli-animali-al-garante-dei-minori-della-toscana.shtml
In quell’occasione le autorità locali e i Media contribuirono coi loro commenti ed articoli a creare un caso dalla risonanza nazionale.
Nel fattispecie della preside di questi istituti, di queste scuole elementari, nessuna figura preposta al controllo si attiva per esprimere alcun chè.
Viene dunque un dubbio sulla autorevolezza dell’istituzione guidata dalla Sestini e sull’autenticità delle parole della dirigente sul sito della Regione Toscana, in un testo di ” saluti ai protagonisti di domani ” ella afferma : “E’ mia intenzione vigilare perché i diritti di bambini e adolescenti siano ovunque rispettati, perché l’alta qualità dei servizi della nostra regione venga mantenuta, perché le famiglie e le altre agenzie educative siano sostenute, soprattutto nei momenti di difficoltà”.
Come si possono conciliare programmi didattici sani e moralmente solidi rivolti a dei bambini in tenera età con il contatto “formativo” in aula e fuori con persone abituate a sparare e ad uccidere animali inermi, per divertimento?
Il Servizio scolastico non ha forse fallito completamente nei suoi intenti educativi?
La Preside che ha permesso e i suoi colleghi che hanno promosso tali iniziative dentro le due scuole non dovrebbero subire quantomeno uno scrutinio per verificare la loro idoneità al ruolo che svolgono? Nessuna sanzione da invocare in questo caso?
Signora Sestini?

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COMUNISTI ITALIANI pubblicano un nuovo comunicato su Il Giunco : http://www.ilgiunco.net/2013/03/16/comunisti-italiani-liniziativa-di-arci-caccia-va-estesa-a-tutte-le-scuole-della-provincia/ commenti al quale sono nuovamente censurati, tra quelli critici NON visibili il seguente:

Chi è più fondamentalista di colui che imbraccia un fucile e che uccide qualcun altro?
Si perchè se parliamo di estremismo, correggetemi se sbaglio, il peggior tipo di questi non può che essere della “varietà” violenta, armata, organizzata per uccidere, che pone fine o menoma gravemente la vita, la sicurezza o la qualità della vita di altri soggetti senzienti.
Il problema è che per i cacciatori gli Animali NON sono soggetti capaci di provare emozioni, non sono individui attaccati alla propria vita, ai propri piccoli e al territorio dove dimorano.
Per i cacciatori gli Animali sono “prede” ridotte al mero status di “oggetti di proprietà” da usare, proprio come faremmo con un paio di scarpe o con un utensile.
Basta vedere come trattano i cani.
C’e’ poco da discutere con chi non assegna a degli individui, seppur di altre specie da quella umana, una dignità pari a quella di qualunque altra creature che solca la terra ( o il mare ) e che, in conseguenza a questo precetto, li discrimina in quanto “esseri inferiori” per poi giustificarne la distruzione.
Cosa dire poi della “rabbia e dell’odio” che secondo Comunisti Italiani nutrirebbero coloro i quali sono mossi da sentimenti avversi alla pratica venatoria?
Forse isi intende sostenere che chi si oppone all’uccisione di qualcunaltro lo farebbe mosso da tali sentimenti negativi?
Magari solo per effetto di una antipatia verso la categoria, quella dei cacciatori, i quali invece sarebbero spinti a fare quello che fannoda una amorosa benevolenza verso gli altri?
Fatemi un piacere.
La critica all’errore antropocentrico di considerarci come “razza eletta e suprema” e in ragione di questo, di adottare con presunzione ideologica pratiche di sopraffazione e di sfruttamento letale sul resto del mondo vivente, è argomentazione solida, è principio etico inattaccabile, questo ci basterebbe per chiedere l’abolizione della caccia se i nostri interlocutori fossero in buona fede e nella posizione di considerare le conseguenze dei loro agiti nei confronti delle vittime di questi.
Noi desideriamo una società libera dalla violenza e dalla discriminazione del forte sul debole, noi staimo dalla parte degli oppressi e per il disarmo dei cacciatori altro che posizioniq “fritte e rifritte” .

censura1

La redazione de Il Giunco, con questa ossequiosa pratica non  stà facendo un gran servizio alla propria immagine, probabilmente non hanno capito che la forza della Rete risiede proprio nella sua capacità organica di promuovere il pluralismo delle idee  fornendo a tutti un canale per poterle esprimere. Il Giunco è disperato, troppi commenti critici ai suoi articoli e comunicati pro-Caccia  impongono alla Redazione  una agenda censoria irrefrenabile che colloca l’azione di tale   politica in sincronia  con quella espressa dalla Grosseto ” che conta “, quella dei partiti, dei gruppetti di potere e delle altre organizzazioni conservatrici che con la loro azione concertata ( e sconcertante) asfissiano da decenni la città ( PTT )

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SIAMO ALL’ APOTEOSI, alla Resa dei Conti:

ArciCaccia e Il Giunco insieme, ancora una volta, democraticamente, pluralisticamente ( salvo che se mandate commenti critici, come ribadito più volte, ve li censurano, quindi non perdete tempo a farlo ) amorevolmente insieme, in un delirio di proporzioni epiche, alla ricerca della perfetta definizione del cacciatore romantico, benevolo, dall’intelletto agile e moderno, un vero amante della Natura, insegnante  di valori autentici e portatore di questi al servizio delle nuove generazioni, promotore di conoscenza e virtu’ , ma sopratutto. cultore dell’attività venatoria, una attività per “anime meno belle”: UCCIDERE (erm erm …) a fucilate, con le trappole, con le lame, con la clava, persino a mani nude se una natura meno severa col genere umano, avesse dotato almeno loro degli apparati adeguati per farlo, il coraggio non gli manca di certo!

Ma ecco che nell’articolo/comunicato/” minaccia di azione legale contro tutti” si elogia non tanto l’atto dell’uccisione della preda, quanto piuttosto quella del “cacciare”, del “predare”, insomma non si tratta banalmente di sport, si sbilancia a dire il signor Logi,  si preme infatti quel grilletto con distacco e con un pizzico di dispiacere e di sconforto ( non per colui che subirà l’azione dilaniante della fucilata naturalmente ) insomma una sorta di ANTI CLIMAX.

Il signor Massimo Logi di ArciCaccia continua poi chiamando a se per difendere la sua attività preferita ( uccidere )  sotto vile attacco dei gruppi animalisti ( loro si, mossi da odio,  disprezzo e genericità )  tutte le altre associazioni di cacciatori, tutta l’allegra confraternita dei 4per4 e delle tute mimetiche, tutti insieme per un epocale ultima frontiera, uno scontro finale per il trionfo della giustizia e della verità, perchè ” la caccia è antica come il tempo” e “concorre al mantenimento degli habitat ed al rafforzamento delle popolazioni selvatiche” ,

Il Logi invita poi alla lotta contro l’ipocrisia e contro la scompostezza, e ancora, contro la “presunta superiorità etica” di chi si oppone alla loro sana arte ( quella di ammazzare, inquinare, invadere il territorio, formarsi in bande armate ecc. ecc ) tutte le persone oneste e competenti, alcuni di loro addirittura laureati (… )

Il soliloquio si conclude con la seguente chicca ; ” il voler denigrare la passione ed il divertimento ( dei cacciatori ) significa disconoscere una forza evolutiva che nel corso dei millenni ha accompagnato lo sviluppo intellettivo dell’umanità».

Tanto buffo quanto tragicamente patetico, l’ennesimo  capitolo nella saga  di ArciCaccia  elevata, sulle pagine virtuali de Il Giunco,  ad una posizione sublimale di  paladina, ingaggiata in  un titanico atto di affrancamento a beneficio tutta una categoria, un vero delirio , appunto.

cacciatore spaventato

commenti
  1. cristina beretta ha detto:

    Grazie, condivido tutto. Ciò che spero, oltre ad un intervento immediato per sanare la situazione di Gavorrano, è che questo accadimento faccia puntare l’attenzione su altre iniziative scellerate che hanno sempre lo scopo di inculcare lo specismo ai bambini, pure nelle sue pratiche già socialmente invise come quella della caccia. E’ il nefasto tentativo dell’umanità tiranna di rinnovarsi con il ricambio generazionale, che deve essere sradicato prontamente e senza indugi.

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  2. Ci stiamo provando da qualche anno e con discreti risultati, in particolare i più giovani appaiono sempre più refrattari alla colonizzazione culturale che li vorrebbe individui insensibili e apatici in rispetto alle tradizioni più violente e retrograde che permeano l’ immaginario collettivo locale e i costumi popolari di queste terre, specialmente nei piccoli centri. Cambiare rotta si può anche grazie all’infaticabile lavoro di pochi attivisti che stanno promuovendo l’agenda antispecista anche nei Media che maggiormente si identificano con l’immutabile esistente , per merito delle continue iniziative di questa e di altre realtà associative si stanno creando spazi e margini di critica a certi erratici valori guida che in molti credevano obiettivo improbabile da raggiungere. E’ infatti la prima volta in sei anni che qualcuno chiede il conto all’arci e ai loro sostenitori per l’ odiosa e continuata opera di infiltrazione nelle scuole, siamo certi che alla prossima occasione ci penseranno bene prima di muoversi, consapevoli che le loro azioni non verrebbero accolte da un silenzio assenso generale. Grazie della tua partecipazione Cristina. 🙂

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